domenica 20 settembre 2015

{La Conserva Della Neve: tra rose color cipria , buffe piante grasse e zucche ornamentali }


Quale modo migliore per rompere il ghiacchio raccontandovi una piacevole e lenta domenica mattina?
Si. Per me la domenica significa RALLENTARE.


[rallentare ral·len·tà·re/ verbo transitivo.
Rendere più lento; ritardare: rallentare il passo, l'andatura, la corsa;
rallentare la velocità; rallentare il tempo in un'esecuzione musicale;
rallentare il gioco, in vari sport, rendere il gioco più lento e manovrato.
Diminuire di intensità, attenuare.]


Fare cose belle. Mangiare buon cibo. Leggere un libro. Ascoltare la musica. Stare insieme a chi amo. Poltrire sul divano in pigiama (soprattutto!).
Fare cose del tutto banali ma immensamente utili allo spirito.

Stamattina, visitare la XIII edizione de "La Conserva della Neve", è stato di grande ispirazione.
È una mostra, principalmente dedicata ai vivai collezionisti, che si svolge nel bellissimo Parco dei Daini di Villa Borghese, dove si trovano anche piccole realtà che producono miele bio, abiti fatti con tessuti naturali biologici ed eco-friendly, arredamento da giardino fatto con elementi di riciclo, liquirizia calabrese biologica, profumati saponi e un programma composto da eventi legati alla biodiversità e la biofilia.
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Passeggiando qua e là ho scoperto piante di ogni tipo, bulbi all'etto, colorate zucche ornamentali, tantissime varietà di ciliegie, uva, mele, susine, limoni, cedri e fiori di loto gallegianti, bellissime rose di ogni sfumatura di colore, dalle più intense rosse e fucsia alle più delicate del color della cipria.

Fiori fragili e delicati e simpatiche piante grasse dalle forme goffe e buffe.

 
 









Rétro Eco à porter



Il bucolico paesaggio de La Conserva della Neve mi ha trasmesso uno stato di armonia, equilibrio e serenità. Un preludio all'inverno. La stagione del tè bollente, del camino acceso, dei calzettoni di lana e del risotto alla zucca e cavolo nero. A volte basta talmente poco per sentirsi felici!


"Che cosa c’è in un nome? Quel che noi chiamiamo col nome di rosa, anche se lo chiamassimo d’un altro nome, serberebbe pur sempre lo stesso dolce profumo."

(William Shakespeare)


 Simona 


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